Storie di una micia ed i suoi cuccioli. Con dedica.


E' l'unica micia fertile di una delle nostre colonie.
Ricordiamo ancora il giorno della cattura dell'ultima che ancora era in grado di generare. Un bel sollievo, non lo neghiamo. Questa colonia si raduna in una posizione molto a ridosso di una strada moderatamente trafficata, pericolosa per qualsiasi gatto figuriamoci per i piccolini che ancora non hanno senso dell'orientamento, cognizione dell'area e contezza del pericolo. Alcune "mammine" si allontanavano per partorire, salvo presentarsi un paio di mesi dopo con.. la "carovana" a seguito, ma altre per paura di allontanarsi dal luogo che per loro significa cibo quotidiano, tendevano a partorire proprio lì. E ne abbiamo dovute vedere di ogni.
Poi per fortuna tutto questo è finito. Con un po di tempo e pazienza, e con l'ausilio di volontarie esperte in questo, eravamo riusciti a sterilizzarle tutte. L'ultima cucciolata (tre mici) è fortunatamente sopravvissuta per intero e adesso sono tre bei gattoni ancora giovani ma ormai adulti. Si sa, col passare dei mesi, degli anni, qualcuno viene, qualcuno va. Ma di femmine fertili non ne erano più capitate.
Poi un bel giorno è apparsa lei. Bellissima, poco socievole con gli altri gatti (per usare un eufemismo), ha però imparato presto orari, abitudini e usanze di quella colonia. Ed è diventata parte della nostra bella famigliona di bellissimi diseredati. L'avevamo già vista incinta. Ma ha sempre partorito in luoghi che non siamo mai riusciti a individuare, nonostante inseguimenti, pedinamenti e appostamenti.
Niente da fare. Era bravissima a far perdere le tracce e a tenerci nascosti i suoi piccolini. Che non abbiamo mai visto. E che chissà che fine hanno fatto. Tanto che stavolta abbiamo rinunciato da subito. L'abbiamo vista sparire col suo pancione per un paio di giorni e tornare senza, a mangiare di corsa e scappar via come un fulmine dopo averlo fatto, proprio come fà ogni gatta che da qualche parte ha i cuccioli che la aspettano. E francamente ce ne eravano persino dimenticati.
Ma pochi giorni fà la sorpesina. La miciona ha mangiato, come al solito, poi si è seduta dietro una siepe e a cominciato a emettere quello strano lamento che le gatte usano per radunare i loro micini, per farsi seguire in un posto più riparato o dove c'è cibo, quando diventano troppo pesanti da trasportare con la bocca, quando di latte non ce n'è praticamente più ma l'istinto non ha gli ha ancora insegnato a sopravvivere autonomamente.  E pochi istanti dopo è apparso un micino. Non più piccolissimo, molto bello e del tutto somigliante a lei.
Non è stato facile; non è nato lì, non conosceva ne noi ne gli altri mici, era tutto nuovo per lui. Era paurosissimo, e per farlo avvicinare alla ciotola abbiamo dovuto tribolare non poco, nascondendoci, pazientando etc. Ma abbiamo pensato: stavolta uno ce l'ha fatta. E' sopravvissuto e lei è riuscita a portarlo. Che bello. Abbiamo solo sperato che il tutto si sarebbe ripetuto la mattina dopo.
E così è stato. Salvo che la mattina dopo il micino è arrivato.. col fratellino (o sorellina?.). Stessa tiritera e stessa speranza per il mattino seguente. Quando è successo tutto di nuovo. Salvo che stavolta i fratellini erano due. Per un totale di tre. Che stavolta ce l'hanno fatta. E che ci auguriamo di cuore restino stabilmente con noi. Anche se è chiaro che a questo punto l'incantesimo è finito e fra poco si ricomincia: il problema della sterilizzazione, i tentativi di cattura, il patema d'animo etc.
Ma in fondo questo, per chi esercita il nostro tipo di volontariato, è ordinaria amministrazione. Anche se questo lunghissimo periodo di "vacanza" ci era piaciuto così tanto da sperare che non finisse mai..



PS: per tutta la scorsa stagione un'insegnante che passava di lì quasi ogni mattina durante i cambi di orario si era molto appassionata alla vicenda di questa gatta e del mistero dei suoi parti. E ha sua volta cercato in tutti i modi di capire cosa succedeva, dove erano i gattini etc. Sino all'ultimo giorno di scuola.
Ma il nuovo anno scolastico è iniziato da un po' e quella simpatica insegnante non l'abbiamo più vista.
Forse sarà stata trasferita altrove.
Chissà se potrà leggere questo post e vedere queste immagini..
Le dedichiamo a lei.


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