il roscetto..


Lo abbiamo trovato poche mattine fa in una delle nostre colonie, quelle di cui ci occupiamo ogni giorno. Aspettava paziente l'arrivo della pappa insieme a tutti gli altri mici che ci aspettano ogni giorno e conoscono i nostri orari, la nostra routine quotidiana, persino il rumore della macchina, che sentono e riconoscono già da grande distanza.  Pure lui: come se ci fosse sempre stato. 
In realtà non lo avevamo mai visto. 
Ci siamo mossi con circospezione, per non spaventarlo.
In realtà non era affatto spaventato: piccolo, bellissimo e molto molto docile.
Pure con qualcuno che non aveva mai visto.
E' arrivata una signora che ci ha spiegato che qualcuno lo aveva urtato facendo manovra in un piazzale poco lontano: pare che fosse addirittura accoccolato sulla ruota dell'auto, perciò  è da considerarsi un vero e proprio piccolo miracolo che non ci siano state conseguenze più serie.
Ciò nonostante, un'altra vicina si era comunque mossa a compassione per la situazione di effettivo pericolo in cui il gattino si trovava. Lo aveva perciò preso e portato là, dove sapeva che ad una certa ora saremmo arrivati noi. E là lo ha lasciato.
E là noi lo abbiamo trovato. Non si era mosso. Era rimasto. Come se avesse capito.
Già prima che la signora ci raccontasse l'accaduto noi stavamo facendo tutto il possibile per fargli sentire che, da dovunque fosse arrivato, da noi avrebbe trovato accoglienza, cibo, acqua fresca, affetto.
Lo abbiamo fatto mangiare, e approfittando della sua mansuetudine, lo abbiamo coccolato,
ci siamo fatti la foto con lui tra le braccia, lo abbiamo un pò viziato, come per dirgli:
devi rimanere qui. Ci abbiamo provato, e ci abbiamo creduto.
Poi però abbiamo dovuto proseguire il nostro piccolo tour di sempre, di ogni giorno.
Altri gatti aspettano, altri mici attendono l'arrivo dell'agognata pappa, dopo 24 lunghissime ore dall'ultima.
La mattina dopo siamo arrivati. Non c'era. Abbiamo sperato che fosse lì intorno, che non avesse ancora preso confidenza con l'orario, con il rumore della macchina, che per tutti gli altri è l'inequivocabile segnale che l'attesa è finita, che la fame, quella fame che li tortura per ore, finalmente da lì a qualche minuto finirà. 
Ma no. Il roscetto non è mai più tornato. 
Chissà, avrà atteso: ma le ore sono tante, il pomeriggio afoso, soffocante se non hai un riparo ombreggiato, e poi la notte, lunghissima, che sembra non finire mai fino a che finalmente
arriva il sole, e perciò in base a quello che è successo il giorno prima, forse è quasi l'ora
Ma niente, qui non arriva nessuno, avrà pensato: forse quel signore di ieri era passato solo una volta, non tutti i santissimi giorni. E allora io ho tanta fame e devo cominciare a muovermi, a cercare pappa, acqua, un riparo, due coccole, Se qui non tornano dovrò andarli a cercare altrove.
E' carino e simpaticissimo, socievole, affettuoso, si lascia avvicinare, 
si fida (per esperienza saremmo tentati di aggiungere "purtroppo").
E l'unica cosa che ci riesce sperare è che qualcuno se ne sia accorto di quanto è simpatico e coccolone, di quanto siano belli quegli occhioni acqua marina, e abbia avuto modo di fermarlo di nuovo e stavolta di tenerlo. In un posto più sicuro.
Da dove non ha più necessità di andarsene, di fuggire, rischiando di morire addormentandosi 
stremato sulla ruota di un'automobile.
Se lo vedete da qualche parte, in zona Neghelli, dategli una carezza per noi.
Così poco tempo e ci eravamo già così affezionati.
Ma non siamo stati fortunati. E un po di paura c'è, ahimè, che non lo sia stato neppure lui.


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